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"La vaccinazione può fare anche un enorme differenza tra la vita e la morte dei pesci d'acquario."

Le vaccinazioni per pesci.

Al primo piano del Sea Life Park di Tokyo si potevano trovare diversi esemplari di pesce pulitore attaccati alle pareti dell’Acquario grazie alle ventose poste sul loro ventre. Nel 2018 molti di questi pesci morirono uno dopo l’altro nonostante le loro ottime condizioni di salute. Nei tre mesi successivi al loro trasferimento in un acquario da esibizione molti di questi esemplari morirono. Da un’osservazione al microscopio dei pesci la veterinaria dell’Acquario individuò all’interno dei pesci pulitori un insetto parassita che infetta i muscoli dei pesci fino a causarne la necrosi e la successiva morte. “Si tratta di un agente patogeno che provoca una terribile malattia in grado di diffondersi nel giro di un giorno. All’interno del nostro Acquario percepimmo una sensazione di profonda crisi e sgomento”, affermò all’epoca la veterinaria. In circostanze così difficili l’amministrazione del Sea Life Park prese la decisione di sottoporre tutti i propri pesci pulitori a vaccinazioni. Le vaccinazioni come misura preventiva per scongiurare l’insorgere di malattie sono una pratica che sta prendendo piede in Giappone. In ambienti chiusi come gli acquari tutti gli “abitanti” sono a rischio se un solo pesce contrae e diffonde una malattia e per questo i veterinari cooperano con i ricercatori. Se un pesce si ammala in un acquario, lo staff è tenuto alla pulizia e disinfestazione della vasca. I pesci pulitori, destinati normalmente alla pulizia dell’ambiente acquatico, si trovano spesso a convivere con altre specie. I forti medicinali disciolti nell’acqua possono quindi provocare danni a esemplari quali gli anemoni di mare. In passato l’unica soluzione era quella di trasferire i pesci malati in altri acquari e di introdurre medicinali direttamente nell’acqua. L’uso delle vaccinazioni nell’acquacoltura si diffuse già a partire dagli anni 2000, tuttavia inizialmente la pratica non fu adottata dagli Acquari poiché gli agenti patogeni erano diversi. Nell’Acquario di Tokyo, quando le creature marine in esibizione iniziarono a mostrare i primi sintomi di malessere, numerosi veterinari costituirono un team per stabilirne le cause e identificare misure per evitare nuovi casi. Quando fu scoperta la presenza del parassita scatenante il decesso dei pesci, l’Acquario diede inizio ad una cooperazione con l’Università di Ehime che si era in passato occupata di vaccinazioni contro lo stesso insetto. Dall’introduzione del vaccino nell’Acquario di Tokio, somministrato a Lutianidi e altri pesci, il numero di casi di decesso dovuto al parassita diminuì drasticamente, garantendo una riduzione di costi per la struttura e di pericoli per l’ecosistema. In particolare, “trattandosi di acquari di grandi dimensioni in cui i pesci sono tenuti in banchi, un calo di casi di morte da 100 a 10 grazie alle vaccinazioni ha effetti altamente positivi”, afferma la veterinaria dell’Acquario. A Tokyo però, nonostante le vaccinazioni, alcuni pesci contrassero comunque la malattia e di conseguenza la pratica è ancora in una fase di sperimentazione. “Negli acquari è più facile controllare la temperatura e la salinità dell’acqua rispetto ad ambienti per l’acquacoltura, per questo gli effetti delle vaccinazioni saranno comunque maggiormente positivi”, conclude la veterinaria. Home»

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