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"Le barriere coralline sono biotopi molto delicati bisogna rispettare l'equilibrio di molti fattori per poterle riprodurre perfettamente in acquario."

Il reattore di calcio, terza ed ultima parte

Il discorso cambia sui dosaggi, di regola vengono consigliati 420 mg/L di calcio e 1380 mg/L (ppm) di magnesio è un KH 8/10, però è opportuno ricordare che in acquario bisogna sempre sforzarsi a fare un calcolo preciso in relazione alla flora e fauna ospitate in quanto alcuni biotopi monospecifichi possono avere esigenze particolari riguardo le risorse necessarie, ma è anche ovvio che tanto più è complesso l'acquario che si vuole realizzare e tanto più bisogna riflettere sul fatto che diventare esperti acquariologici con il solo ausilio di sito e forum è utopico, è opportuno che un appassionato che voglia progredire in tal senso inizi a fare dei corsi professionali a supporto complementare di ciò che ha già imparato se vuole progredire in una direzione più scientifica che amatoriale. Per cultura generale c'è da dire comunque che alcuni coralli duri a piccoli polipi (SPS) o le tridacne, abbisognano di un apporto costante di calcio (anche facile da dedurre se si pensa alla Tridacna gigas che raggiunge i 300 Kg di peso!) questo non significa alzare di troppo i valori disponibili in acquario, ma ripristinarli costantantemente per tenerli il più vicino possibile ai valori ideali (che è lo scopo tecnico del reattore). La concentrazione di ioni di calcio e la durezza carbonatica dovranno quindi essere mantenuti su valori adeguati tarando il proprio reattore in relazione ai parametri primacitati. Peter Wilkens (uno dei Padri e dei veri pionieri dell'acquario di barriera corallina) otteneva già ottimi risultati sull'acquario di barriera con l'aggiunta d'acqua di calce (kalkwasser in tedesco e nome del suddetto metodo) per mantenere costante la concentrazione di ioni calcio e la durezza carbonatica, ma l'acqua di calce che è una soluzione satura di idrossido di calcio (Ca(OH)2) è veramente difficile da gestire nel tempo e senza rischi di effetti collaterali ed è inoltre molto pericolosa da maneggiare e non deve assolutamente entrare in contatto con gli occhi o la pelle (usate guanti e occhiali da lavoro) essa rimane comunque un metodo da assimiliare concettualmente anche se da usare come ultima risorsa. Home»

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