pesca_al_cianuro

"I pericolosi effetti della pesca con il cianuro."

I pericolosi effetti della pesca con il cianuro.

Il cambiamento climatico e la raccolta illegale di coralli sono le cause principali del declino e sparizione delle barriere coralline di tutto il mondo. La terza causa di distruzione di questi ecosistemi e delle specie animali che li abitano è da imputare ad una tecnica di pesca poco conosciuta: la pesca con il cianuro. Questa pratica prevede l'introduzione di cianuro direttamente all’interno dei coralli per tramortire e successivamente catturare i pesci. La pesca con cianuro risale agli anni Sessanta e, nonostante essa sia oggi illegale in molti Paesi indo-pacifici, rimane una pratica comune tra i pescatori di quelle aree e specialmente nelle Filippine e in Indonesia (due dei più grandi fornitori di pesci da acquario). Non sorprende perciò che il cianuro possa avere conseguenze disastrose in un ecosistema fragile come la barriera corallina. Secondo un report pubblicato dal Centro per la Biodiversità degli Stati Uniti, in America ogni anno vengono importati 6 milioni di pesci tropicali affetti da avvelenamento da cianuro. Questi numeri non tengono tuttavia conto dei 14 milioni di pesci che si stima abbiano perso la vita prima di poter essere venduti sul mercato. Anche i pesci che sopravvivono a questa pratica pericolosa sono comunque a rischio, infatti si pensa che quegli esemplari deceduti in modo improvviso e senza mostrare alcun sintomo precedente siano in realtà stati uccisi dagli effetti a lungo termine dell’esposizione al cianuro. Altre specie che vivono in prossimità delle barriere coralline quali granchi, gamberi e molluschi sono ugualmente a rischio di andare incontro ad una morte da avvelenamento. Il cianuro rappresenta una minaccia non solo per i pesci tropicali, ma anche per i coralli stessi in cui essi dimorano. Dosi massicce di cianuro sono infatti responsabili della morte dei coralli, mentre è sufficiente l’esposizione a dosi più ridotte di questa sostanza per causare lo sbiancamento delle barriere coralline e la sparizione della zooxanthella, un’alga che vive in simbiosi con alcune specie di coralli. Inoltre la pesca con il cianuro è solitamente impiegata in ecosistemi già indeboliti da altre pratiche ugualmente illegali come la pesca con esplosivo, una tecnica che prevede l’uso di dinamite per stordire o uccidere pesci. La barriera corallina ricopre un ruolo importante come habitat naturale per migliaia di specie marine. Secondo l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione degli Oceani e dell’Atmosfera negli USA, la barriera corallina accoglie più specie animali per unità di superficie di qualsiasi altro ambiente marino, includendo circa 4.000 specie di pesci, oltre 800 specie di coralli e migliaia di altre specie. I tempi per mettere in salvo le nostre barriere coralline stanno per scadere e si stima che entro il 2050 la totalità dei coralli nel mondo sarà sottoposta a gravi minacce ambientali. Questa pratica distruttiva continua a svilupparsi anche a causa della grave mancanza di misure messe in atto dai paesi esportatori e importatori di pesci e coralli. Anche i consumatori nel loro piccolo possono contrastare questo fenomeno attraverso App quali Tank Watch per il monitoraggio della provenienza dei propri pesci da acquario. In Italia è legale acquistare specie animali solo attraveso canali ufficiali sottoposti alla certificazione CITES che regolamenta il prelievo in Natura di specie a rischio e la provenienza da allevamenti in cattività di specie protette attraverso un documento d'indentità specifico per animale o pianta correlato di numero identificativo univoco. Home»

Acquari MGA©

pesca_al_cianuro