"Pinnetta e Velina, erano sempre uniti ed erano un bel'esempio da emulare."

Pinnetta e Velina, una storia d'Amore, seconda parte

Pinnetta e Velina avevano a disposizione un acquario (cm 80x40x80 250 L) sviluppato leggermente  in altezza per le loro evidenti necessità natatorie, con un filtro interno riempito di 8 L di cannolicchi (anelli di ceramica), lana e carbone iperattivo. I valori dell’acqua neanche a dirlo erano perfetti NH3, NO2, NO3 assenti e il pH era 6.8 con un KH5 e il CO2 circa 20 mg/L Le piante erano lasciate crescere nella loro naturale bellezza senza troppi interventi per non infastidire Pinnetta e Velina, che nella loro acqua ambrata e non troppo illuminata (3×18W T8 neon spettro solare, parliamo degli anni 80) si crogiolavano in costanti giochi amorosi. Gli unici altri ospiti del nostro acquario  erano un banchetto di Corydoras Pygmaeus sempre rintanati in qualche anfratto, ma di enorme effetto quando uscivano in banco per i pasti quotidiani. Pinnetta era uno splendido esemplare di scalare maschio con un carattere da vero Eroe, quando infilavo le mani per pulire il vetro lui passava tutto il tempo a “depilarmi” il polso per proteggere la sua femmina, Velina, angelica continuava serena a sventolare le uova sicura della difesa del suo maschio. Non ho mai visto degli Scalari deporre tante uova e si che in tre decenni di acquariofilia a tutti gli stadi professionali ne ho visti di Scalari, ma Pinnetta e Velina valevano il loro acquario dedicato, solo per l’enorme deposizione che occupava due foglie intere di Echinodorus Bleheri alte 60 cm e più, reclinate sotto il coperchio dell’acquario. Avevo dei clienti sensibili ed affezionati, dei veri acquariofili, che passavano a trovarci solo per gustarsi quella telenovela in diretta. Purtroppo come tutte le grandi storie d’Amore della letteratura anch’essa si concluse con un tragico esito finale. Un sera prima di chiusura io e la mia compagna dell’epoca, decidemmo di inserire nella vasca di Pinnetta e Velina, uno splendido banco di Botia Modesta giovani, per la prima volta arrivati in acquariofilia in Italia, non si sapeva niente di loro ed io riferendomi alla Botia Macracantha e all’invasione di lumache presenti nell’acquario di Pinnetta feci 1+1. La stanchezza della settimana lavorativa mi portò a commettere un errore fatale. ...segue»

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